La pizza è sicuramente uno dei piatti più famosi e apprezzati al mondo, ma è soprattutto uno dei piatti nazionali favoriti dagli italiani.
Ogni giorno vengono infatti consumate in Italia milioni di pizze, e le numerose pizzerie che costellano i centri storici del Belpaese costituiscono una tappa obbligata per ogni turista che lo visita.
Assaggiare questo cibo squisito ammirando un panorama stupendo, dalla piazzetta di Capri, o sotto il Vesuvio a Napoli, nei vicoli di Roma o nei borghi antichi del Sud Italia, non ha prezzo. E i visitatori ne sanno qualcosa, perché nessuno durante un viaggio in Italia può fare a meno di assaggiare la vera pizza italiana.
Indubbiamente il suo nome è legato alla città di Napoli, dove il fare la pizza è un’arte che si tramanda di padre in figlio. Un’arte  e una tradizione che hanno reso questo prodotto uno dei simboli del made in Italy all’estero.

Storia
Ormai apprezzatissima e diffusa in tutto il mondo, la pizza è un piatto originario della cucina italiana, anche se la sua storia è abbastanza incerta. Ancora oggi si discute delle sue origini, della provenienza geografica e dell’etimologia del nome.
Anche se già nell’antichità, popoli come Egizi, Romani e greci, utilizzavano delle focacce molto simili alla pizza, i primi documenti scritti in cui è riportato il termine “pizza” risalgono all’anno mille e compaiono prima a Gaeta, nel Lazio, a Penne in Abruzzo, e solo successivamente il termine compare anche in altre città come Pesaro, Roma e L’Aquila.
Al di là delle antiche origini, quello che si sa per certo è che a Napoli nel 1500 ad un pane schiacciato venne dato il nome di pizza (il termine deriverebbe dalla “Pitta” che è un tipo di pane) e oggi la pizza è insieme al Vesuvio, uno dei maggiori simboli della splendida città partenopea.

Tipi di pizza
Rotonda, al taglio, alla pala, la pizza conosce i più svariati condimenti e si presta oggi a peculiari sperimentazioni nell’impasto, per favorirne gusto e digeribilità.
Indubbiamente la più nota è la pizza “margherita”. Creata da un pizzaiolo napoletano nel 1889 in onore della Regina Margherita, i suoi condimenti – pomodoro, mozzarella e basilico – rappresentano  il tricolore della bandiera italiana.
C’è poi la semplice “marinara”, con pomodoro, aglio, olio e origano.
Conditissime la “capricciosa” e la “quattro stagioni”, che presentano oltre al pomodoro e alla mozzarella di base, anche funghi, carciofi, prosciutto, olive e, nella prima, anche l’uovo sodo.
Per gli amanti dei latticini c’è poi la “quattro formaggi”, con mozzarella, fontina, gorgonzola e provola. Gustosa anche la “boscaiola” con funghi e salsiccia, più leggera ma altrettanto buona la pizza bianca con le patate e il rosmarino.
Gli stranieri in visita in Italia apprezzano molto la cipolla e i peperoni come condimento e i pizzaioli italiani lo sanno bene. Gli amanti del piccante invece ordinano una “diavola” con il salame calabrese, una delle tante specialità enogastronomiche italiane.

Esistono centinaia, forse migliaia di varianti della pizza e di condimenti che rendono ancor più gustoso questo prodotto del made in Italy, conosciuto e soprattutto amato in tutto il mondo. E non dite ai puristi della pizza che in alcuni paesi la servono con ananas e frutta. Non capirebbero.
Ricetta e ingredienti
La sua ricetta è molto semplice e prevede pochi, fondamentali e genuini ingredienti: farina di grano tenero, lievito di birra fresco, acqua e sale.
Una volta ottenuto l’impasto si deve lasciar lievitare: più è lunga la lievitazione più la pizza sarà digeribile.
La pasta così ottenuta viene quindi accuratamente lavorata (formatura e staglio) ed infine, dopo altre fasi di lievitazione, spianata, variamente condita e cotta nel forno a legna. E’ importantissimo non stendere la pizza usando il mattarello, ma con le mani, che assicurano un risultato nettamente migliore su morbidezza e su consistenza finali della pasta. Ultimo, ma non meno importante, il forno va acceso molto tempo prima affinché raggiunga il massimo della sua temperatura.

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